Propulsioni
«Capire meglio le esigenze effettive del cliente»
7 maggio 2019 upsa-agvs.ch – Idrogeno, GNC, elettricità o diesel? Christian Bach, studioso Empa delle propulsioni, spiega perché la consulenza dei garagisti dovrebbe concentrarsi di più sui pro e i contro delle varie tecnologie.
kro. Il dibattito sul clima si è riacceso, i giovani scioperano invece di andare a scuola e persino il PLR salta sul carro verde. Cosa sta succedendo?
Christian Bach: È evidente che il problema del cambiamento climatico ha fatto presa sull’opinione pubblica. Ciò può influire anche sul mercato dei veicoli. Se una volta, infatti, erano la legislazione e le possibilità tecniche dei costruttori a dettare il cambiamento, ora si aggiunge anche l’eventuale mutamento del comportamento dei consumatori.
La discussione si basa sul CO2, un gas serra. Si prevede già che i costruttori e gli importatori non riusciranno a rispettare il valore limite di 95 g/km per la fine del 2022 e che quindi scatteranno pene pesanti. Come risolverebbe lei il problema?
I costruttori e gli importatori hanno riconosciuto il problema. Ora tutti puntano su ciò che contribuisce a ridurre il più possibile il CO2, almeno sulla carta. Se ciò determinerà effettivamente una riduzione, però, è un altro paio di maniche.
Cosa intende dire?
Faccio l’esempio delle ibride plug-in. Sulla carta questi veicoli hanno un valore standard molto basso ma in realtà producono emissioni di CO2 di gran lunga più elevate. Lo stesso vale per le elettriche, che i costruttori dichiarano essere a zero emissioni. In entrambi i casi la riduzione in termini di CO2 viene sopravvalutata. La soluzione giusta sarebbe quella di valutare le emissioni effettive. Ma sono in diversi a opporsi. L’ironia sta nel fatto che pagheremo caro il passaggio a nuove tecnologie propulsive ma che otterremo, nel migliore dei casi, benefici minimi. Così facendo, si rischia di perdere la fiducia dei consumatori.
Da anni il diesel perde terreno nel comparto del nuovo. In quello delle occasioni, invece, la quota di mercato è risalita. Secondo lei, come è messo attualmente il mercato?
C’è ancora incertezza. Lo notiamo ogni volta che riceviamo richieste di informazioni da parte di acquirenti disorientati. Spesso sono persone che cercano una propulsione ecologica ma che vengono spiazzate da informazioni nettamente contrastanti.
Se fosse un garagista invece che un ricercatore, cosa direbbe a queste persone?
Cercherei di capire meglio cosa vuole e di cosa ha effettivamente bisogno il cliente per potergli poi spiegare i vantaggi e gli svantaggi delle varie propulsioni in una consulenza seria. Alla fine del colloquio, dovrebbe avere la sensazione di saperne più di prima. Per i commercianti di auto, sarà ancora più importante disporre di informazioni rilevanti in fatto di propulsioni e saperle trasmettere in modo opportuno. Le mie parole sono da intendersi anche come invito alla formazione continua.
L’intervista completa a Christian Bach è pubblicata su AUTOINSIDE 6/19.
kro. Il dibattito sul clima si è riacceso, i giovani scioperano invece di andare a scuola e persino il PLR salta sul carro verde. Cosa sta succedendo?
Christian Bach: È evidente che il problema del cambiamento climatico ha fatto presa sull’opinione pubblica. Ciò può influire anche sul mercato dei veicoli. Se una volta, infatti, erano la legislazione e le possibilità tecniche dei costruttori a dettare il cambiamento, ora si aggiunge anche l’eventuale mutamento del comportamento dei consumatori.
La discussione si basa sul CO2, un gas serra. Si prevede già che i costruttori e gli importatori non riusciranno a rispettare il valore limite di 95 g/km per la fine del 2022 e che quindi scatteranno pene pesanti. Come risolverebbe lei il problema?
I costruttori e gli importatori hanno riconosciuto il problema. Ora tutti puntano su ciò che contribuisce a ridurre il più possibile il CO2, almeno sulla carta. Se ciò determinerà effettivamente una riduzione, però, è un altro paio di maniche.
Cosa intende dire?
Faccio l’esempio delle ibride plug-in. Sulla carta questi veicoli hanno un valore standard molto basso ma in realtà producono emissioni di CO2 di gran lunga più elevate. Lo stesso vale per le elettriche, che i costruttori dichiarano essere a zero emissioni. In entrambi i casi la riduzione in termini di CO2 viene sopravvalutata. La soluzione giusta sarebbe quella di valutare le emissioni effettive. Ma sono in diversi a opporsi. L’ironia sta nel fatto che pagheremo caro il passaggio a nuove tecnologie propulsive ma che otterremo, nel migliore dei casi, benefici minimi. Così facendo, si rischia di perdere la fiducia dei consumatori.
Da anni il diesel perde terreno nel comparto del nuovo. In quello delle occasioni, invece, la quota di mercato è risalita. Secondo lei, come è messo attualmente il mercato?
C’è ancora incertezza. Lo notiamo ogni volta che riceviamo richieste di informazioni da parte di acquirenti disorientati. Spesso sono persone che cercano una propulsione ecologica ma che vengono spiazzate da informazioni nettamente contrastanti.
Se fosse un garagista invece che un ricercatore, cosa direbbe a queste persone?
Cercherei di capire meglio cosa vuole e di cosa ha effettivamente bisogno il cliente per potergli poi spiegare i vantaggi e gli svantaggi delle varie propulsioni in una consulenza seria. Alla fine del colloquio, dovrebbe avere la sensazione di saperne più di prima. Per i commercianti di auto, sarà ancora più importante disporre di informazioni rilevanti in fatto di propulsioni e saperle trasmettere in modo opportuno. Le mie parole sono da intendersi anche come invito alla formazione continua.
L’intervista completa a Christian Bach è pubblicata su AUTOINSIDE 6/19.
Informazioni parziali da media e autorità
Spesso i media parlano dell’elettromobilità come unica alternativa a benzina e diesel. I veicoli a gas, invece, non vengono praticamente menzionati – nemmeno dalle autorità. Christian Bach spiega il perché:
«Nell’odierna legislazione in materia di emissioni di CO2 i veicoli a gas sono considerati solo marginalmente. Per questo sono visibili quasi solo agli specialisti. Un esempio: durante il loro ciclo di vita, i veicoli a biogas producono emissioni di CO2 paragonabili a quelle delle elettriche alimentate a energie rinnovabili. Chi però non è in grado di fare confronti come questi non se ne accorge. La cosa salterebbe all’occhio se avessimo invece una legislazione in materia di emissioni che prescinde dalla tecnologia. Ciononostante, le propulsioni a gas stanno prendendo piede tra flotte, veicoli commerciali e autobus in tutto il mondo.
Di mobilità a GNC se ne sa ancora poco. Un nuovo sito web colma questa lacuna: www.cng-mobility.ch
Spesso i media parlano dell’elettromobilità come unica alternativa a benzina e diesel. I veicoli a gas, invece, non vengono praticamente menzionati – nemmeno dalle autorità. Christian Bach spiega il perché:
«Nell’odierna legislazione in materia di emissioni di CO2 i veicoli a gas sono considerati solo marginalmente. Per questo sono visibili quasi solo agli specialisti. Un esempio: durante il loro ciclo di vita, i veicoli a biogas producono emissioni di CO2 paragonabili a quelle delle elettriche alimentate a energie rinnovabili. Chi però non è in grado di fare confronti come questi non se ne accorge. La cosa salterebbe all’occhio se avessimo invece una legislazione in materia di emissioni che prescinde dalla tecnologia. Ciononostante, le propulsioni a gas stanno prendendo piede tra flotte, veicoli commerciali e autobus in tutto il mondo.
Di mobilità a GNC se ne sa ancora poco. Un nuovo sito web colma questa lacuna: www.cng-mobility.ch
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