Domande aperte sulla legge sul CO2
Il Consiglio federale ha deciso, ma...
25 aprile 2025 agvs-upsa.ch – Sì, è in vigore – con effetto retroattivo: la revisione dell'Ordinanza sul CO2 è entrata in vigore all'inizio di aprile con effetto retroattivo al 1er gennaio 2025. Tuttavia, per il momento sono pochi gli aspetti chiariti. Yves SchottIl 3 aprile 2025 il Consiglio federale ha posto in vigore con effetto retroattivo al 1er gennaio l'ordinanza sul CO2. Foto: iStock
Arriverà o non arriverà? La risposta è: arriverà. Stiamo parlando dell'ordinanza sul CO2, oggetto di accese discussioni nelle ultime settimane e negli ultimi mesi. Il 3 aprile il Consiglio federale l'ha finalmente posta in vigore con effetto retroattivo al 1° gennaio. Per il settore auto non è certamente un buon segnale. Infatti, l'ordinanza CO2 riveduta, basata sulla legge sulla protezione del clima, prevede che nel 2025 in Svizzera debbano essere venduti il doppio dei veicoli elettrici rispetto al 2024. Considerando i dati di vendita stagnanti, si tratta di un obiettivo assolutamente irrealistico. Se questo obiettivo non verrà raggiunto, il settore rischia nuovamente di dover pagare sanzioni per miliardi di franchi (vedi anche AUTOINSIDE 04/25).
Richiesta di «maggiore flessibilità»
Va comunque riconosciuto che il Consiglio federale ha fatto un piccolo passo avanti. I produttori dell'UE che avranno venduto una determinata percentuale (dal 2025 inizialmente il 15 per cento, dal 2030 il 35 per cento) di veicoli a basse emissioni riceveranno un obiettivo leggermente meno rigoroso, come incentivo per immettere sul mercato un numero ancora maggiore di veicoli a basse emissioni di CO2. Questa cosiddetta regolamentazione ZLEV (ZLEV sta per «Zero and Low Emission Vehicles») sarà applicata in tutta l'Unione europea fino al 2030.
Il governo svizzero ha deciso di adottare le agevolazioni almeno negli anni dal 2025 al 2027 e nel 2030. Inoltre, esse si applicano anche alle autovetture con emissioni fino a 50 grammi di CO2 per chilometro. Il progetto di consultazione era invece molto più rigido e previsto solo per i veicoli utilitari leggeri puramente elettrici. L'UE dovrebbe annunciare ulteriori adeguamenti in futuro. All'inizio di marzo, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato che è necessaria «una maggiore flessibilità» per gli obiettivi di CO2. In concreto, le aziende avrebbero ora tre anni di tempo per adempiere ai propri obblighi in materia di emissioni, invece di dover soddisfare tutti i requisiti entro dodici mesi.
Il Consiglio federale vuole «analizzare»
Non è ancora chiaro se la Svizzera adotterà queste modifiche, che devono ancora essere approvate dal Parlamento e dal Consiglio dell'UE. Il Consiglio federale «analizzerà» le proposte concrete non appena saranno disponibili e «valuterà l'eventuale necessità di adeguare le norme svizzere sulle emissioni di CO2 per i veicoli nuovi». Se la Svizzera dovesse seguire l'esempio, anche la legge sul CO2 dovrebbe essere modificata di conseguenza.
Una situazione complicata? Certamente! Per il momento sembra chiaro solo che l'ultima parola su questa complessa questione è ancora lontana. È ingiusto punire il settore auto per omissioni di cui è poco responsabile. Se l'introduzione retroattiva dell'ordinanza sul CO2 sia legittima è poi un altro discorso.
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