«Il tema centrale è la gestione del traffico»

Incontro al vertice

«Il tema centrale è la gestione del traffico»

3 giugno 2022 agvs-upsa.ch – L’aumento del traffico stradale può essere gestito solo in misura limitata con ulteriori potenziamenti. Oltre a quello dell’infrastruttura bisogna puntare su una gestione intelligente del traffico. Jürg Röthlisberger, direttore dell’Ufficio federale delle strade e Thomas Hurter, presidente centrale dell’UPSA, sono dello stesso avviso. Così come concordano sulla certezza che l’energia diventerà una delle maggiori sfide per la politica e la società.

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Thomas Hurter (a sinistra) e Jürg Röthlisberger. Fonte: media de UPSA

kro. Nel corso dell’ultima «Giornata dei garagisti svizzeri» avete espresso l’auspicio di una collaborazione ancora più stretta in futuro. Dove l’Ufficio federale delle strade e l’UPSA lavorano nella stessa direzione?
Thomas Hurter:
La collaborazione fra i due enti è ottima, l’USTRA è ricettiva alle nostre opinioni e riusciamo a raggiungere le persone. È la cosa più importante, perché solo così avremo l’opportunità di darci una mano sui temi che interessano entrambi. 
Jürg Röthlisberger: L’UPSA e l’USTRA hanno ruoli diversi e così deve essere. Ma abbiamo gli stessi target di clienti. Dopotutto interagiamo con persone, ed è per questo che siamo interessati a lavorare bene insieme.

La popolazione svizzera arriverà a 10 milioni di abitanti. Alla luce della crescita demografica, la Confederazione prevede entro il 2040 un incremento del 25% del traffico passeggeri e del 37% del trasporto merci. Come farvi fronte con l’infrastruttura esistente? Thomas Hurter: Non possiamo continuare a potenziare, già solo per via dello spazio disponibile. Oltre all’eliminazione delle criticità, il tema centrale verte sulla gestione del traffico e di conseguenza sull’interconnessione intelligente ed efficiente delle diverse modalità di trasporto. Che attualmente non è ancora presente come auspicabile. Da qui la necessità di sfruttare meglio le tecnologie disponibili già oggi, ad esempio il 5 G. 
Jürg Röthlisberger: Riteniamo che a una velocità costante – ad esempio 80 km/h negli orari di punta sugli assi principali – potremmo disporre all’incirca del 10% di capacità in più. Il potenziale maggiore è insito a nostro avviso nella guida automatizzata, che consente di ridurre le distanze tra i veicoli. E poi c’è, naturalmente, l’aspetto menzionato poc’anzi da Thomas Hurter: quello delle interfacce. 

Nonostante la costante pressione politica che l’automobile come mezzo di trasporto subisce, il rapporto chilometri-persona muta continuamente e a favore della strada, anche e soprattutto a causa della popolarità del trasporto individuale motorizzato. Attualmente la quota del traffico stradale privato, ciclismo e pedoni inclusi, è dell’80%. A partire da quale rapporto il problema si fa serio in termini di infrastruttura? 
Jürg Röthlisberger:
Innanzitutto, il rapporto fra trasporto pubblico e privato è relativamente stabile da quasi 40 anni. Ma per rispondere concretamente alla domanda: non esiste un rapporto fisso in presenza del quale si possa affermare che esiste un problema. Tuttavia, una delle sfide della politica e dell’amministrazione è formulare le misure necessarie per far fronte alla crescente domanda di trasporti.

I prezzi di benzina e diesel sono aumentati notevolmente negli ultimi mesi. Cosa impedisce alla Confederazione di intervenire in modo correttivo attraverso una riduzione temporanea dei dazi sui carburanti?
Thomas Hurter:
Ritengo che nulla vi si opponga, anche se al momento la situazione si è leggermente attenuata perché i prezzi del carburante si stanno stabilizzando. Ciò che non va è che su questi aumenti si paghi anche l’imposta sul valore aggiunto, vale a dire una tassa su una tassa. Dal nostro punto di vista dovrebbe essere abolita. 
Jürg Röthlisberger: Il dibattito sulla tassa è attualmente in corso ed è un problema di cui mi rendo conto anch’io. Personalmente, tuttavia, ritengo che sia delicato intervenire direttamente in un mercato attraverso le sovvenzioni, perché c’è il rischio di provocare distorsioni. Dal 1990 il carburante è aumentato di un terzo, ma allo stesso tempo anche il prezzo delle auto è diminuito di un terzo. A conti fatti, con circa due franchi al litro, il prezzo al chilometro è rimasto lo stesso. 
 
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