«Lo squilibrio esiste oggi – non domani»
Signor Wernli, dopo il no del Consiglio federale l'iniziativa della vacca da mungere affronta il secondo ostacolo, ossia il Consiglio degli Stati. Che effetto le fa?
Urs Wernli: c'era da aspettarselo. Sebbene il Consiglio degli Stati sia per tradizione più borghese del Consiglio Nazionale e quindi presumibilmente in grado di capire meglio le necessità dell'economia, anch'esso si opporrà all'iniziativa. A gennaio la commissione incaricata dell'esame preliminare ha richiesto il respingimento all'unanimità con 9 voti contro 0. La causa è il timore che in futuro alla Confederazione manchi il denaro che oggi confluisce nelle casse statali e nei trasporti pubblici tramite il supplemento fiscale sugli oli minerali senza che gli automobilisti ne traggano vantaggio.
Alla fine, nelle questioni del genere tutto ruota sempre intorno al denaro...
È così. Con l'iniziativa, però, finalmente si parla del denaro che gli automobilisti forniscono da anni senza trarne tutti i vantaggi, ad esempio un ampliamento costante delle strade necessario a sventare l'imminente collasso della viabilità. Versano denaro nelle casse della Confederazione, ma sono altri ad approfittarne, ossia i trasporti pubblici e i loro utenti. Pensiamo che sia ora di finirla.
Il Consiglio federale e ora anche il Consiglio degli Stati adducono l'argomento secondo cui l'iniziativa determinerebbe un trattamento impari degli utenti dei trasporti pubblici rispetto agli automobilisti....
È pura assurdità! Lo squilibrio temuto dal Consiglio federale esiste già oggi e va a scapito degli automobilisti. L'accettazione dell'iniziativa eliminerebbe proprio questa iniquità e creerebbe finalmente una parità di trattamento. Gli automobilisti pagherebbero così ciò che essi stessi utilizzano. Non si tratta di egoismo bensì di correttezza ed equità.
Vacca da mungere: dibattiti accesi al Consiglio degli Stati
L'iniziativa della vacca da mungere, particolarmente perorata dall'Unione professionale svizzera dell'automobile (UPSA), viene respinta con 31 voti contro 4. Le critiche si addensano intorno al timore che la Confederazione possa perdere proventi fiscali per 1,5 miliardi di franchi.I dibattiti sono stati accesi anche per il Consiglio degli Stati. Alcuni hanno utilizzato termini come «disastro politico-finanziario» e addirittura «attacco frontale alla politica dei trasporti, dell'ambiente e delle finanze finora praticata dalla Confederazione». Praticamente l'iniziativa non ha trovato sostegno presso il Consiglio - vanno eccettuati i quattro voti contrari e la proposta di Georges Theiler, Consigliere PLR del Canton Lucerna, di rinviare il progetto alla commissione incaricata dell'esame preliminare e di presentarlo più tardi al Consiglio insieme al progetto per l'istituzione del Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA).
Timore per le finanze
Il chiaro no del Consiglio degli Stati all'iniziativa delle associazioni di categoria, tra cui figura anche l'UPSA, nonostante la maggioranza borghese è dovuto principalmente alla paura per le finanze cantonali. Gli osteggiatori fanno leva sul timore che, qualora l'iniziativa venga accettata, vengano meno fondi che la Confederazione dovrebbe compensare con tagli al budget per spese debolmente vincolate, come istruzione, ricerca e difesa. Tali tagli colpirebbero anche i Cantoni in quanto destinatari del 20% delle spese vincolate.
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