Registratore dei dati degli inciden
Meglio una comunicazione trasparente
22. März 2022 agvs-upsa – Per garantire la massima sicurezza, a partire da luglio 2022 entreranno in vigore nuove prescrizioni per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri di nuova omologazione. Le novità riguardano i sistemi di assistenza al mantenimento della corsia e della velocità e quelli che bloccano l’avviamento dell’auto in caso di eccessivo consumo di alcol. E i veicoli monteranno un registratore dei dati degli incidenti.
Foto: iStock
kro. Nei tipi di veicoli di nuova concezione i sistemi di controllo saranno installati a partire dal 2022 e in tutti i veicoli nuovi a partire dal 2024. La Commissione europea, autrice delle disposizioni che peraltro valgono anche per i veicoli venduti in Svizzera, intende così spianare la strada verso un futuro senza conducente e ridurre notevolmente il numero delle vittime della strada in Europa.
Le innovazioni sono in linea di principio indiscusse, ad eccezione di una che rende titubanti i garanti della privacy: il registratore dei dati degli incidenti. Il dispositivo ha anche altri nomi, come «Event Data Recorder» (EDR) e «Blackbox». Tutti questi termini si riferiscono allo stesso marchingegno: «È un dispositivo elettronico all’interno del veicolo che registra i dati rilevanti 5 secondi prima dell’evento fino alla sua conclusione», spiega Markus Peter, responsabile del settore Tecnica automobilistica e Ambiente dell’UPSA. Tra i dati rilevati rientrano la velocità, la decelerazione, l’accelerazione, la posizione del veicolo e varie sue funzioni (airbag, luci, indicatori di direzione, ecc.).
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kro. Nei tipi di veicoli di nuova concezione i sistemi di controllo saranno installati a partire dal 2022 e in tutti i veicoli nuovi a partire dal 2024. La Commissione europea, autrice delle disposizioni che peraltro valgono anche per i veicoli venduti in Svizzera, intende così spianare la strada verso un futuro senza conducente e ridurre notevolmente il numero delle vittime della strada in Europa.
Le innovazioni sono in linea di principio indiscusse, ad eccezione di una che rende titubanti i garanti della privacy: il registratore dei dati degli incidenti. Il dispositivo ha anche altri nomi, come «Event Data Recorder» (EDR) e «Blackbox». Tutti questi termini si riferiscono allo stesso marchingegno: «È un dispositivo elettronico all’interno del veicolo che registra i dati rilevanti 5 secondi prima dell’evento fino alla sua conclusione», spiega Markus Peter, responsabile del settore Tecnica automobilistica e Ambiente dell’UPSA. Tra i dati rilevati rientrano la velocità, la decelerazione, l’accelerazione, la posizione del veicolo e varie sue funzioni (airbag, luci, indicatori di direzione, ecc.).
Markus Peter, si sa cosa ne sarà di questi dati?
Markus Peter: In linea di principio, i dati rimangono nell’auto o nell’EDR. Possono essere letti dalle autorità, come ad es. la polizia, e utilizzati per l’analisi degli incidenti.
Cosa può o dovrebbe tematizzare il garagista di sua iniziativa?
A seconda della marca del veicolo, il cliente può o deve accettare che i dati relativi all’analisi degli incidenti vengano trasmessi anche al costruttore del mezzo. Ciò può servire a migliorare i prodotti, ma può anche suscitare preoccupazioni da parte dei clienti in merito alla protezione dei dati. In questo caso, quindi, si raccomanda una comunicazione trasparente.
Quanto ritiene grande il rischio che, prima o poi, anche altre istanze desiderino accedere a questi dati (ad es. le assicurazioni)?
Non dovrebbe succedere ma, per quanto riguarda la protezione dei dati, è una questione che riguarda più i giuristi.
Quali sono, secondo lei, le eventuali difficoltà in merito a questo tema?
Ne vedo nel settore delle occasioni, vale a dire che eventuali registrazioni nell’EDR relative all’utilizzo del proprietario precedente dovrebbero essere cancellate dopo una riparazione o, al più tardi, prima della rivendita. I dati sugli incidenti sono delicati (un’altra questione per i giuristi...) in quanto rivelano sia informazioni tecniche sui veicoli sia dati sull’utilizzo dei mezzi. Non si tratta quindi, come nel caso di una registrazione di servizio, di un’informazione puramente tecnica bensì di un’informazione con dei dati personali.
Markus Peter: In linea di principio, i dati rimangono nell’auto o nell’EDR. Possono essere letti dalle autorità, come ad es. la polizia, e utilizzati per l’analisi degli incidenti.
Cosa può o dovrebbe tematizzare il garagista di sua iniziativa?
A seconda della marca del veicolo, il cliente può o deve accettare che i dati relativi all’analisi degli incidenti vengano trasmessi anche al costruttore del mezzo. Ciò può servire a migliorare i prodotti, ma può anche suscitare preoccupazioni da parte dei clienti in merito alla protezione dei dati. In questo caso, quindi, si raccomanda una comunicazione trasparente.
Quanto ritiene grande il rischio che, prima o poi, anche altre istanze desiderino accedere a questi dati (ad es. le assicurazioni)?
Non dovrebbe succedere ma, per quanto riguarda la protezione dei dati, è una questione che riguarda più i giuristi.
Quali sono, secondo lei, le eventuali difficoltà in merito a questo tema?
Ne vedo nel settore delle occasioni, vale a dire che eventuali registrazioni nell’EDR relative all’utilizzo del proprietario precedente dovrebbero essere cancellate dopo una riparazione o, al più tardi, prima della rivendita. I dati sugli incidenti sono delicati (un’altra questione per i giuristi...) in quanto rivelano sia informazioni tecniche sui veicoli sia dati sull’utilizzo dei mezzi. Non si tratta quindi, come nel caso di una registrazione di servizio, di un’informazione puramente tecnica bensì di un’informazione con dei dati personali.
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