Lo smaltimento comincia dallo stoccaggio

Cinque regole d’oro

Lo smaltimento comincia dallo stoccaggio

16 luglio 2019 agvs-upsa.ch  Ieri smaltitore di oli usati, oggi esperto di rifiuti speciali: Altola AG la sa lunga in fatto di smaltimento. L’azienda dà dei consigli in esclusiva ai garagisti UPSA.

altola_key-visual_bearbeitet_8.9.10.jpgabi. Altola AG fu fondata nel 1969 come azienda di smaltimento di oli usati. Da allora di strada ne ha fatta molta: oggi l’impresa ha sedi a Olten, Pieterlen (BE) e Zuchwil (SO) e opera come fornitore completo di servizi per i rifiuti speciali. Altola smaltisce qualsiasi cosa – tranne rifiuti radioattivi, sostanze infettive ed esplosivi. E gestisce persino un centro di competenza per l’eliminazione di rottami elettrici ed elettronici a Olten. Lo smaltimento corretto dei rifiuti è rilevante non solo dal punto di vista ambientale, legale e della sicurezza, ma si ripercuote anche sul portafoglio. Peter Scheidegger, direttore vendite di Altola, rivela le «regole d’oro dello smaltimento» – che cominciano dallo stoccaggio.

1. Evitare i miscugli, tranne ...
A volte i garage mescolano i liquidi. È un errore meno frequente ai giorni nostri ma continua a succedere. Per Scheidegger il «caso standard» per antonomasia è la commistione di olio e benzina. «Molti non si rendono conto che bastano anche piccole quantità per provocare danni», afferma. Quando infatti la benzina si mischia all’olio il punto di infiammabilità si abbassa e il rischio di incendio aumenta. La miscela deve essere riclassificata e richiede un trattamento più laborioso. Di conseguenza lo smaltimento diventa più impegnativo. Scheidegger consiglia: «Le sostanze da consegnare dovrebbero essere tenute separate. In genere si spende di meno e il recupero funziona meglio.» È praticamente impossibile separare i liquidi già mescolati: «Una volta miscelati c’è poco da fare», sottolinea l’esperto.

2. ... quando ci si è informati prima
Secondo Scheidegger ci sono casi in cui mischiare è possibile se non addirittura sensato. Un caso è quello degli pneumatici usati, che non devono essere separati in base alle dimensioni. «Prima di mischiare qualcosa si dovrebbe contattare uno smaltitore», consiglia Scheidegger. «Lui sa cosa è possibile e consentito fare.» Il capo delle vendite di Altola consiglia sostanzialmente di chiarire sempre quando è utile fare una cernita e quando no.

3. Riflettere sull’organizzazione ...
In linea di massima vige un principio: più il contenitore è grande, più lo smaltimento è economico. Va però tenuto presente che alcuni formati possono essere adatti ad alcune aziende e ad altre no. La scelta dipende sia dalla disponibilità di spazio, sia dalla quantità di rifiuti da smaltire. Non vale la pena optare per un grande contenitore (che peraltro occupa spazio) se per riempirlo servono tempi biblici. Per contro, può essere vantaggioso passare a una cisterna quando i rifiuti da smaltire superano una determinata quantità. «Prima di tutto occorre quindi fare una riflessione ed eventualmente consultare un esperto per ottenere una soluzione su misura», spiega Scheidegger.

xx_er_altola_scheidegger.jpg4. ... e sul contesto spaziale
È importante anche il contesto spaziale. Il sito dell’azienda dovrebbe essere infatti facilmente raggiungibile e privo di barriere. «Chi si diverte a trascinare fusti su per le scale?!», chiede l’esperto per stimolare una riflessione. Una possibilità è quella di impiegare piccoli contenitori nelle postazioni di lavoro e di stoccare poi il loro contenuto in un grande punto di raccolta centrale. «Un fusto è sempre più mobile di una vasca di raccolta IBC», sottolinea Scheidegger.

5. Gestire correttamente le batterie
Quelli che una volta erano gli accumulatori al piombo sono oggi le batterie agli ioni di litio. «Il loro smaltimento sta diventando una necessità per i garage», afferma Scheidegger. «Ce ne sono sempre di più e il loro smaltimento è diverso da quello dei vecchi accumulatori.» Essendo poi altamente infiammabili, le batterie rappresentano un rischio, specie quando sono danneggiate. «Tutto dipende poi dallo stoccaggio e dal trasporto.» L’esperto consiglia di informarsi per tempo. «Chi si occupa di auto elettriche dovrebbe prendere contatti con il costruttore o l’importatore» dato che – spiega Scheidegger – alcuni di loro dispongono di piani di smaltimento.
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