Intervista con Roland Siegwart
Quanto manca alla guida autonoma?
24 novembre 2021 agvs-upsa.ch – Cosa accadrà ai garagisti con l’avvento della guida autonoma? Nell’intervista, l’esperto di robotica Roland Siegwart spiega a che punto è la ricerca in questo campo e perché si prevedono ancora più incidenti stradali dovuti a errori umani.
«La guida autonoma sarà accettata», afferma Roland Siegwart. La maggior parte dei suoi collaboratori più giovani sceglierebbe la forma di mobilità più adatta al momento. Foto: The Autonomous
Appena la comunicazione Car-to-X viene utilizzata su larga scala e in modo affidabile, si verificano meno incidenti. Quand’è che il garagista dovrà aspettarsi un crollo degli ordini?
Non nei prossimi 30 anni. L’attuale punto debole delle auto a guida autonoma sta nell’impossibilità di reagire a situazioni sorprendenti. Oggi una persona al volante reagisce meglio quando la strada è ricoperta di neve o quando deve evitare un furgone parcheggiato per metà sul marciapiede e per l’altra metà sulla strada. In tali manovre può accadere che la linea continua venga superata. Il guidatore umano sa che in questa situazione può agire in questo modo – i veicoli a guida autonoma devono invece imparare a infrangere le regole della circolazione.
Un’architettura di sistema unitaria anziché innumerevoli soluzioni diverse potrebbe facilitare il lavoro dei garagisti sui veicoli. Quanto è realistico?
L’attuale produzione di veicoli si basa già su una struttura di base paragonabile; eppure il garagista deve destreggiarsi con le particolarità dei diversi modelli. Come per i vari costruttori di veicoli, anche per l’architettura di sistema dei veicoli a guida autonoma ci saranno diversi fornitori in un regime di concorrenza. (mig)
«La guida autonoma sarà accettata», afferma Roland Siegwart. La maggior parte dei suoi collaboratori più giovani sceglierebbe la forma di mobilità più adatta al momento. Foto: The Autonomous
Signor Siegwart, lei è giunto alla conclusione che la guida autonoma è già possibile sulle autostrade svizzere. Come mai?
Roland Siegwart, professore di sistemi autonomi ed esperto di robotica all'ETH di Zurigo: Per questo scopo la tecnologia è matura da alcuni anni. Un buon esempio sono i modelli di Mercedes e Tesla, che potrebbero già guidare autonomamente in contesti strutturati come quelli dell’autostrada. Ci vorrà più tempo prima che le questioni rilevanti siano risolte a livello politico. Ad esempio, quali sistemi di assistenza alla guida omologare? E di chi è la colpa in caso di incidente: del costruttore del veicolo, del produttore del software o della persona all’interno dell’auto? In linea di principio, nel nostro paese le autorità sono aperte nei confronti dei sistemi autonomi, come dimostra il test effettuato con un autopostale a guida autonoma nel Vallese.
Roland Siegwart, professore di sistemi autonomi ed esperto di robotica all'ETH di Zurigo: Per questo scopo la tecnologia è matura da alcuni anni. Un buon esempio sono i modelli di Mercedes e Tesla, che potrebbero già guidare autonomamente in contesti strutturati come quelli dell’autostrada. Ci vorrà più tempo prima che le questioni rilevanti siano risolte a livello politico. Ad esempio, quali sistemi di assistenza alla guida omologare? E di chi è la colpa in caso di incidente: del costruttore del veicolo, del produttore del software o della persona all’interno dell’auto? In linea di principio, nel nostro paese le autorità sono aperte nei confronti dei sistemi autonomi, come dimostra il test effettuato con un autopostale a guida autonoma nel Vallese.
Appena la comunicazione Car-to-X viene utilizzata su larga scala e in modo affidabile, si verificano meno incidenti. Quand’è che il garagista dovrà aspettarsi un crollo degli ordini?
Non nei prossimi 30 anni. L’attuale punto debole delle auto a guida autonoma sta nell’impossibilità di reagire a situazioni sorprendenti. Oggi una persona al volante reagisce meglio quando la strada è ricoperta di neve o quando deve evitare un furgone parcheggiato per metà sul marciapiede e per l’altra metà sulla strada. In tali manovre può accadere che la linea continua venga superata. Il guidatore umano sa che in questa situazione può agire in questo modo – i veicoli a guida autonoma devono invece imparare a infrangere le regole della circolazione.
Un’architettura di sistema unitaria anziché innumerevoli soluzioni diverse potrebbe facilitare il lavoro dei garagisti sui veicoli. Quanto è realistico?
L’attuale produzione di veicoli si basa già su una struttura di base paragonabile; eppure il garagista deve destreggiarsi con le particolarità dei diversi modelli. Come per i vari costruttori di veicoli, anche per l’architettura di sistema dei veicoli a guida autonoma ci saranno diversi fornitori in un regime di concorrenza. (mig)
Aggiungi commento
Commenti