I SUV e i nuovi pericoli nella circolazione stradale

Crash test Axa

I SUV e i nuovi pericoli nella circolazione stradale

25 agosto 2020 agvs-upsa.ch – Gli svizzeri amano i SUV. Axa ha preso in esame questi veicoli grandi e pesanti sottoponendoli ai suoi crash test annuali. Ne sono emersi rischi in particolare per gli utenti della strada più deboli.
 
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Axa Svizzera mostra i pericoli di un incidente tra un'auto e un monopattino elettrico. Quelle: Axa

sco. In una conferenza stampa via Skype, Bettina Zahnd, responsabile della divisione Ricerca e prevenzione incidenti di Axa Svizzera, ha presentato i crash test e un sondaggio rappresentativo sul tema dei SUV. I dati del più grande assicuratore di veicoli a motore della Svizzera confermano il noto trend di crescita di questi veicoli, generalmente fuoristrada a trazione integrale: dieci anni fa i SUV rappresentavano circa il 10 percento di tutte le auto assicurate alla Axa, oggi sono il 20 percento. I conducenti di SUV ne apprezzano la migliore visibilità grazie alla posizione rialzata dei sedili e la spaziosità offerta in particolare dai modelli più grandi di questo segmento. Nel 2019, il 43 percento delle auto vendute in Svizzera apparteneva a questa categoria.
 
Ma i SUV non sono tutti uguali, spiega Bettina Zahnd: «Non si può paragonare una VW T-Roc a una BMW X5.» Per questo motivo, i ricercatori Axa in materia di incidenti hanno stilato tre categorie: SUV piccoli (fino a 1701 kg), medi (fino a 2155 kg) e grandi (oltre 2155 kg). In effetti, Axa ha rilevato differenze fra le tre categorie in merito alla frequenza di incidenti. «Nel 2019, i SUV hanno causato quasi il 10 percento in più di danni da responsabilità civile rispetto alle altre vetture», spiega Bettina Zahnd. La differenza è maggiore per i SUV grandi, quelli cioè di peso compreso tra 2155 e 3500 kg, che hanno causato il 27 percento di danni da responsabilità civile in più rispetto alle altre vetture.
 

I ricercatori Axa in materia di incidenti hanno presentato tre crash test, tenendo conto degli attuali sviluppi nella circolazione stradale: oltre alla collisione laterale tra un grande SUV e una station wagon hanno considerato il crescente numero di monopattini elettrici in Svizzera e una modifica di legge che dal 1° gennaio 2021 permetterà ai bambini fino a 12 anni di circolare in bicicletta sul marciapiede. In entrambi i casi, i ricercatori hanno preso in esame la collisione con un piccolo SUV.
 
Pericolo monopattino elettrico
 
In Europa, la circolazione stradale di questo decennio è caratterizzata dai monopattini elettrici. Giuridicamente sono equiparati alle biciclette, ma le differenze sono sostanziali: le piccole ruote li rendono meno stabili delle biciclette e spesso i loro conducenti sono inesperti. In particolare, quando si deve indicare con la mano l’intenzione di svoltare, per un conducente inesperto guidare il monopattino con una sola mano può essere un’impresa difficile. Bettina Zahnd ha citato uno studio viennese secondo cui il 99 percento dei conducenti di monopattini elettrici non indica la direzione con la mano! Lo studio di Axa ha rilevato che in Svizzera solo il 9 percento indossa un dispositivo di protezione, cioè il casco.
 
Nel crash test, il monopattino elettrico circola correttamente sulle strisce per le biciclette e intende svoltare a sinistra. Il fondo è irregolare, perciò la conducente rinuncia a indicare l’intenzione di svoltare con la mano, obbligatoria per legge. Il conducente del SUV dietro di lei non riesce a frenare in tempo e la urta. SUV e monopattino elettrico procedono nella stessa direzione, il primo a 50 km/h, il secondo a 12 km/h. Secondo il risultato del test, la conducente del monopattino elettrico riporta lesioni alle gambe e alle anche a seguito della collisione con il SUV. Altrettanto rilevante è il cosiddetto impatto secondario sulla strada, che può comportare gravi lesioni alla testa se la conducente non indossa il casco.
 
Pericolo bambini
 
Da gennaio 2021 i bambini fino a 12 anni potranno andare in bicicletta sul marciapiede. Da un lato, questo è positivo per la sicurezza stradale dei più piccoli, sostiene Bettina Zahnd, ma dall’altro lato emerge un nuovo pericolo: «Può accadere che spesso passino improvvisamente dal marciapiede alle strisce pedonali e non vengano visti in tempo dagli automobilisti.»
 
Questa situazione è stata simulata dai ricercatori Axa specializzati in incidenti con il terzo crash test: il SUV investe a una velocità di 50 km/h il bambino che attraversa la strada. A causa dell’altezza elevata, il frontale del SUV colpisce il busto del bambino, scagliandolo violentemente a terra. Già lo scontro con il veicolo causa lesioni al bambino e l’impatto secondario al suolo può causarne ulteriori. Anche in questo caso, il casco correttamente indossato e della misura giusta protegge da gravi lesioni alla testa.

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Il manichino del crash test deve subire molte punizioni. Quelle: Axa

I tre crash test mostrano che nelle collisioni i conducenti dei SUV risultano pressoché incolumi, ma gli altri utenti della strada, soprattutto quelli più deboli e non protetti, riportano lesioni anche gravi. Bettina Zahnd ha tratto tre conclusioni dai crash test: «I conducenti dei SUV pesanti devono utilizzare tutti i sistemi di assistenza alla guida. Devono essere consapevoli della loro pericolosità per la circolazione stradale e comportarsi di conseguenza. I conducenti di monopattini elettrici devono fare moltissima pratica. I genitori devono educare i figli a scendere dalla bicicletta per attraversare la strada sulle strisce pedonali.»
 
E noi automobilisti dobbiamo sapere che da gennaio 2021 dobbiamo fare attenzione ai bambini che potrebbero attraversare improvvisamente le strisce pedonali in bicicletta...
 
 
Test ADAC su camper
Anche l’ADAC ha prodotto molti rottami in questi giorni. Il club automobilistico tedesco ha svolto un crash test su un furgone trasformato in camper. Nel test, il mezzo si è scontrato frontalmente alla velocità di 56 km/h con una station wagon. Risultato: le zone di assorbimento d’urto di entrambi i veicoli sono insufficienti. Il frontale del camper non è studiato in modo ottimale per assorbire l’energia dell’impatto e la zona di assorbimento della vettura non offre sufficiente protezione contro le 3,5 tonnellate del camper a pieno carico. L’abitacolo di entrambi i veicoli risulta danneggiato e i pedali invadono ampiamente la zona dei piedi. I conducenti di entrambi i veicoli sono esposti a un rischio di lesioni notevole.

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Quelle: ADAC

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