Diesel e divieti di circolazione
«A livello federale sono tutti contrari»
abi. Signor Reinhardt, come è messa Ginevra in termini di divieti di circolazione per i diesel più datati?
Lukas Reinhardt: Attualmente quello di Ginevra è l’unico cantone che ha posto le basi legali per un divieto di circolazione a tempo determinato per i diesel. Ma dato che il progetto viola il diritto federale e lede la libertà economica, le sezioni locali di Astag e TCS hanno fatto ricorso. L’introduzione dei bollini ambientali è competenza esclusiva della Confederazione, non dei cantoni.
Com’è la situazione a livello federale?
Nessuno vuole sentir parlare di zone ambientali. Nel 2017 Doris Leuthard, allora consigliera federale, lo aveva spiegato a chiare lettere in una lettera al Cantone di Ginevra. Una relativa consultazione svoltasi nel 2010 ha dimostrato che la grande maggioranza (anche dei cantoni) è contraria alla loro creazione. Il dispendio amministrativo sarebbe sproporzionato rispetto all’effetto. Inoltre il sistema potrebbe rivelarsi controproducente perché creerebbe un traffico eccessivo sui percorsi alternativi.
Il TCS pensa che i divieti di circolazione verranno introdotti anche in Svizzera?
Chiedere la messa al bando dei diesel in Svizzera è puro populismo. La nostra situazione non può essere paragonata a quella in Germania. Da noi i valori limite dei NOx vengono in gran parte rispettati sebbene la soglia prevista in Svizzera sia di 30 microgrammi/m3, mentre in Germania è di 40. Se nel nostro paese valesse lo stesso valore limite che in Germania, non ci sarebbero più casi di sforamento.
Perché i divieti di circolazione di questo tipo non servono a niente?
Le emissioni totali di ossidi d’azoto non sono riconducibili neanche per il 20% alle autovetture. Se si introducesse un divieto di circolazione permanente o a tempo determinato per una parte dei veicoli diesel come si sta tentando a Ginevra, ciò influirebbe così blandamente sulle emissioni totali che, a livello di immissioni, non si percepirebbe più alcuna differenza.
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