Problemi con l’update di Tesla

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Problemi con l’update di Tesla

9 ottobre 2019 upsa-agvs.ch – Ora chi utilizza la funzione «Smart Summon» può chiamare a sé la propria Tesla tramite smartphone. Ma nella pratica il richiamo automatico non è ancora infallibile. Se ne rallegrano le officine.

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cst. Se il guidatore non va alla Tesla, la Tesla va dal guidatore – come Kitt di «Supercar». Per i clienti statunitensi ciò è già realtà grazie all’aggiornamento alla versione 10.0 del software di bordo di Tesla. La sua principale novità è la funzione «Smart Summon», che consente di chiamare a sé la propria auto parcheggiata tramite una app – il tutto in modalità autopilotata. 

Ma quali sono i presupposti per l’impiego della app? Bisogna essere in contatto visivo con il veicolo e il punto d’incontro deve trovarsi in un raggio di 50 metri circa. Inoltre, il veicolo si muove solo finché si tiene premuto il pulsante «Summon» della app. In un tweet di Elon Musk, capo di Tesla, «Smart Summon» è stata utilizzata più di 550’000 volte nel giro di pochi giorni.

La nuova funzione riscuote l’entusiasmo generale dei clienti di Tesla. Ma le constatazioni sono contrastanti. Alle voci di chi riferisce esperienze positive si alternano video sui social media che rivelano in modo inequivocabile le pecche che ancora affliggono la funzione «intelligente» alla prova dei fatti. In un filmato si vede, ad esempio, una Tesla che, uscendo dal parcheggio, manca per un soffio un SUV. Un altro video mostra una Tesla che prova a uscire da sola da un grande garage – un tentativo finito con lunghi graffi sulla carrozzeria.  



I problemi di «Smart Summon» hanno destato l’attenzione della NHTSA: l’autorità statunitense responsabile della sicurezza del traffico ha fatto sapere che sta raccogliendo informazioni sul caso e di essere in contatto con Tesla. «La sicurezza è assolutamente prioritaria. L’agenzia non indugerà a intervenire se dovesse provare l’esistenza di errori rilevanti per la sicurezza», così un rapporto della Reuter cita il portavoce della NHTSA.

Tesla avvisa a chiare lettere gli utenti che «Smart Summon» può essere utilizzata solo nei parcheggi privati e nei passi carrabili. Inoltre, il costruttore ricorda che la responsabilità del veicolo ricade sempre sull’automobilista e che l’utente deve tenere costantemente d’occhio l’auto e l’ambiente circo-stante dato che la funzione può non riconoscere tutti gli ostacoli. Tesla raccomanda poi particolare cautela quando l’auto si trova vicino a veicoli che si muovono rapidamente, a biciclette e pedoni.

Come dimostrano gli esempi già citati, i problemi di «Smart Summon» possono causare danni alla carrozzeria e sollevare questioni di natura assicurativa. Se non altro, fino a quando le difficoltà iniziali non saranno risolte, le officine potranno fare affari – ma solo quelle negli USA, dove la nuova funzione sta facendo il suo debutto.
 

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