Roland Lötscher, CEO de Mobility
«Servono subito delle soluzioni»
abi. Signor Lötscher, come ha vissuto questi primi mesi da CEO di Mobility?
Roland Lötscher, CEO Mobility: Sono stati mesi intensi ed entusiasmanti. Mobility è un’azienda con un’ampia offerta che opera ad un ritmo sostenuto sul mercato. C’è molto da imparare, da analizzare e da decidere. Però sono sicuro che siamo sulla strada giusta. Ciononostante dobbiamo ancora una volta accelerare il passo.
In passato ha lavorato principalmente per aziende di telecomunicazioni in Svizzera e all'estero e ora è passato al ramo della mobilità. Cosa la affascina di questo tema?
La mobilità mette la società di fronte a delle sfide sempre più ardue. I sistemi sono già al limite, il che causa congestioni stradali e inquinamento ambientale. Se si pensa a questo sviluppo nel futuro, si giunge alla conclusione che servono subito delle soluzioni. E Mobility è parte integrante di questa soluzione. Mi affascina poter lavorare per un'azienda orientata al futuro.
L’obiettivo di Mobility è quello di diventare il principale fornitore svizzero di mobilità individuale. Come vuole raggiungerlo?
Offrendo ai nostri clienti le possibilità più diverse per arrivare da A a B con un solo clic. Il cliente vuole andare all'aeroporto e lasciare la macchina lì? Può scegliere «Mobility-One-Way». Vuole fare un'escursione in montagna? Può optare per «Mobility-Return». Vuole fare un breve tratto di strada a Zurigo? Può prendere lo scooter. Con questa flessibilità vogliamo convincere le persone delle nostre capacità e soprattutto far capire che nelle città non sono più necessarie le auto private per essere mobili al 100%.
Come valuta il test con i garagisti che ora possono mettere i loro veicoli a disposizione di Mobility?
I primi risultati sono stati molto convincenti. Abbiamo ricevuto molti feedback positivi, anche dai garagisti stessi. Per noi questa collaborazione è interessante perché così abbiamo accesso a città e periferie. Inoltre utilizziamo le risorse in modo efficiente: mettiamo per strada auto-immobili, invece di comprarne nuove.
L’intervista integrale è pubblicata nell’edizione di aprile di AUTOINSIDE.
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