Targhe professionali
Garagista multato per 1300 Euro!
13 novembre 2018 upsa-agvs.ch – Passare i confini nazionali con una targa professionale può costare caro. In Germania un garagista di Zurigo è stato multato per 1300 Euro.
sco. Sulle targhe professionali gravano ancora dei punti interrogativi. Ciò emerge anche dai rapporti settimanali stilati da due assistenti alla clientela UPSA. Un garagista di Zurigo ha pagato a caro prezzo questa incertezza: giunto in Germania con una targa professionale, è stato infatti fermato dalla polizia tedesca e multato per 1300 Euro, come riferisce Franz Galliker, assistente uscente alla clientela. Un altro membro UPSA ha invece raccontato a René Schoch di essere spesso in Alto Adige e di non aver mai avuto problemi con le targhe del suo garage.
Olivia Solari del servizio legale UPSA fuga i dubbi: «Valicare i confini nazionali con una targa professionale è una violazione del diritto della circolazione, non una questione doganale.» In poche parole: un doganiere che vede transitare un veicolo munito di tale targa fa spallucce. Il poliziotto appostato 300 m dopo il confine invece no.
Per questo motivo, il servizio legale UPSA riepiloga tutto ciò che occorre sapere sulle targhe professionali.
Alto là al confine!
Dal punto di vista del diritto doganale non vi sarebbero impedimenti. Quello della circolazione prevede invece dei casi in cui chi valica i confini con una targa professionale può essere multato. Solo gli autoveicoli con una targa assegnata da un’autorità statale estera (uffici della circolazione stradale) sono infatti ammessi alla circolazione internazionale. Essendo rilasciate da un garagista anziché da una pubblica autorità, le targhe professionali non rispondono quindi a questo criterio. Pertanto l’UPSA sconsiglia vivamente la circolazione all’estero con le targhe professionali.
Solo per i professionisti
Le targhe professionali vengono rilasciate solo alle aziende delle dimensioni stabilite dall’Allegato 4 dell’Ordinanza sull’assicurazione dei veicoli (OAV). I garagisti a tempo perso, quindi, non hanno diritto alle targhe.
Per titolari, dipendenti e potenziali acquirenti
Secondo l’art. 25 par. 1 OAV le targhe professionali possono essere utilizzate solo quando il titolare o un dipendente dell’azienda è alla guida del veicolo o accompagna il conducente. Il loro uso è permesso anche ai congiunti del titolare o dei dirigenti dell’impresa. Se il trasferimento di un veicolo è effettuato nell'interesse dell'azienda, altre persone incaricate dal titolare o dal dirigente dell'azienda possono far uso delle targhe professionali, ma devono guidare esse stesse il veicolo (art. 25 par. 2 OAV). Inoltre, eventuali acquirenti possono provare per una corsa non accompagnata i veicoli muniti di targhe professionali se questi ultimi sono in grado di funzionare con sicurezza e soddisfano le prescrizioni. Il titolare deve tenere un registro in cui riportare queste corse e conservarlo per un biennio (art. 25 par. 3 OAV).
La vignetta: non obbligatoria ma consigliata
Fondamentalmente, i veicoli a motore e i rimorchi con un peso complessivo di massimo 3,5 t devono avere la vignetta. Quelli muniti di targa professionale fanno però eccezione nei giorni lavorativi. Vale la pena ricordare che, ovviamente, la domenica non è un lavorativo. Lo stesso dicasi per i festivi, che peraltro variano da cantone a cantone. Per evitare di dover controllare ogni volta se in un dato cantone sia festa o meno, si consiglia di munire di vignetta i veicoli contrassegnati da targhe professionali. Così, si sventa il pericolo di multe salate.
sco. Sulle targhe professionali gravano ancora dei punti interrogativi. Ciò emerge anche dai rapporti settimanali stilati da due assistenti alla clientela UPSA. Un garagista di Zurigo ha pagato a caro prezzo questa incertezza: giunto in Germania con una targa professionale, è stato infatti fermato dalla polizia tedesca e multato per 1300 Euro, come riferisce Franz Galliker, assistente uscente alla clientela. Un altro membro UPSA ha invece raccontato a René Schoch di essere spesso in Alto Adige e di non aver mai avuto problemi con le targhe del suo garage.
Olivia Solari del servizio legale UPSA fuga i dubbi: «Valicare i confini nazionali con una targa professionale è una violazione del diritto della circolazione, non una questione doganale.» In poche parole: un doganiere che vede transitare un veicolo munito di tale targa fa spallucce. Il poliziotto appostato 300 m dopo il confine invece no.
Per questo motivo, il servizio legale UPSA riepiloga tutto ciò che occorre sapere sulle targhe professionali.
Alto là al confine!
Dal punto di vista del diritto doganale non vi sarebbero impedimenti. Quello della circolazione prevede invece dei casi in cui chi valica i confini con una targa professionale può essere multato. Solo gli autoveicoli con una targa assegnata da un’autorità statale estera (uffici della circolazione stradale) sono infatti ammessi alla circolazione internazionale. Essendo rilasciate da un garagista anziché da una pubblica autorità, le targhe professionali non rispondono quindi a questo criterio. Pertanto l’UPSA sconsiglia vivamente la circolazione all’estero con le targhe professionali.
Solo per i professionisti
Le targhe professionali vengono rilasciate solo alle aziende delle dimensioni stabilite dall’Allegato 4 dell’Ordinanza sull’assicurazione dei veicoli (OAV). I garagisti a tempo perso, quindi, non hanno diritto alle targhe.
Per titolari, dipendenti e potenziali acquirenti
Secondo l’art. 25 par. 1 OAV le targhe professionali possono essere utilizzate solo quando il titolare o un dipendente dell’azienda è alla guida del veicolo o accompagna il conducente. Il loro uso è permesso anche ai congiunti del titolare o dei dirigenti dell’impresa. Se il trasferimento di un veicolo è effettuato nell'interesse dell'azienda, altre persone incaricate dal titolare o dal dirigente dell'azienda possono far uso delle targhe professionali, ma devono guidare esse stesse il veicolo (art. 25 par. 2 OAV). Inoltre, eventuali acquirenti possono provare per una corsa non accompagnata i veicoli muniti di targhe professionali se questi ultimi sono in grado di funzionare con sicurezza e soddisfano le prescrizioni. Il titolare deve tenere un registro in cui riportare queste corse e conservarlo per un biennio (art. 25 par. 3 OAV).
La vignetta: non obbligatoria ma consigliata
Fondamentalmente, i veicoli a motore e i rimorchi con un peso complessivo di massimo 3,5 t devono avere la vignetta. Quelli muniti di targa professionale fanno però eccezione nei giorni lavorativi. Vale la pena ricordare che, ovviamente, la domenica non è un lavorativo. Lo stesso dicasi per i festivi, che peraltro variano da cantone a cantone. Per evitare di dover controllare ogni volta se in un dato cantone sia festa o meno, si consiglia di munire di vignetta i veicoli contrassegnati da targhe professionali. Così, si sventa il pericolo di multe salate.